sabato 22 luglio 2017



 Fano, Teatro della Fortuna

(14 luglio 2017)

Stagione concertistica fanese VITRUVIO 3.0 edizione 2017

   Direttore donna: Mirca Rosciani   

Recensione di Giosetta Guerra


Mentre a Parigi scintillano e scoppiettano i fuochi d’artificio attorno alla tour Eiffel illuminata coi colori della bandiera francese nel giorno della presa della Bastiglia, nel teatro della Fortuna di Fano si spandono i suoni accattivanti dell’Orchestra Sinfonica Rossini permeati dei colori conferiti dal tocco femminile del direttore d’orchestra, Mirca Rosciani, al suo debutto nel Gloria di Vivaldi. Il concerto si apre con  Holberg Suite  in cinque movimenti di Edvard Grieg per soli archi, in numero di tredici, composta nel 1884 nel duecentesimo anniversario della nascita del drammaturgo danese Ludvig Holberg. Nell’Allegro vivace del Praelude emerge un arpeggio vivace della viola di Noris Borgogelli, alla morbidezza dell’Andante della Sarabande segue il tempo di danza della Gavotte e Musette, Allegretto e Poco più mosso, dove il gesto del direttore si fa più arioso, poi con l’Andante religioso di Air si torna alla dolcezza e all’intensità della musica, che esplode nell’Allegro con brio Rigaudon, dove il tempo vivace è tenuto da un alternarsi di pizzicati e fitte arcate. Mirca Rosciani, pur in abito maschile, dirige con grazia e sicurezza. 

Nella seconda parte per il Gloria di Antonio Vivaldi, introdotta dalla Prof.ssa Maria Chiara Mazzi, docente del Conservatorio di Pesaro, vengono aggiunti la tromba - strumento della vittoria e l’oboe - strumento della natura, oltre al Coro del Teatro della Fortuna Mezio Agostini e le soliste dell'Accademia d'Arte Lirica di Osimo, il soprano Cristina Neri e il mezzosoprano russo Anastasia Pirogova, due belle ragazze giovanissime ed elegantissime.




Brillante la tromba nel primo brano Gloria in excelsis Deo, un allegro con Coro che mostra subito una bella pienezza del suono. Una musica sospesa in una sorta di attesa caratterizza l’andante Et in terra pax hominibus, c’è quasi un pianto nelle arcate che si alzano e si dissolvono e il canto morbido del Coro segue il gesto pacato del direttore. Vigorosa la lode al Signore Laudamus te, un allegro interpretato correttamente dalle due cantanti, che continua nell’adagio Gratias agimus tibi e nell’allegro Propter magnam gloriam, eseguiti dal Coro. In Domine Deus, largo con l’accompagnamento di oboe e violoncello, il soprano Cristina Neri mette in luce un bel colore vocale ed emissione curata, dovrebbe comunque lavorare ancora sul sostegno del fiato per evitare quel piccolo vibrato e qualche fiato corto nei finali. Ho saputo dopo che era febbricitante, avrebbe dovuto annunciarlo secondo me. La direzione vibrante della Rosciani unisce in un bell’amalgama sonoro coro e orchestra in Domine Fili Unigenite, allegro. Domine Deus, Agnus Dei, adagio per Contralto e Coro con violoncello e cembalo, è eseguita con un po’ di difficoltà in zona grave dal mezzosoprano Anastasia Pirogova, il brano è molto basso all’inizio e la voce, pur essendo piena e densa, ha un suono chiuso, inoltre la lentezza dell’andamento richiede una maggior fermezza del suono. Il breve adagio Qui tollis peccata mundi conferma la buona preparazione del Coro Mezio Agostini guidato da Mirca Rosciani in veste di maestro di coro. Anche nell’allegro Qui sedes ad dextram Patris il mezzosoprano canta stretto, pur evidenziando una voce corposa e di bel colore. Del resto è naturale che un mezzosoprano non si trovi perfettamente a suo agio nei ruoli di contralto. Glorioso il Quoniam tu solus Sanctus, un breve allegro per Coro, archi e tromba, trionfale il Cum Sancto Spiritu, allegro per Coro e orchestra. Come bis vengono riproposti Gloria in excelsis Deo e Laudamus te. Lodevole la performance del Coro Mezio Agostini e della sezione archi dell’orchestra Sinfonica Rossini. Molto soddisfacente la prova di Mirca Rosciani, che dirige con passione e partecipazione, con occhio vigile e orecchio attento, ma soprattutto con gesto chiaro e preciso che non dà spazio a fraintendimenti. Del resto lei conosce a memoria ciò che dirige.

 



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